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Telemedicina nell'Alto Vastese, se ne parla all'università Luiss


Il progetto per la salute nell’Alto Vastese, elaborato dalla direzione dell'Azienda sanitaria locale Lanciano Vasto Chieti, diventa oggetto di studio alla Luiss Business School. Nell’ambito del master executive in “Management della filiera della salute - Major in Pharmaceutical and Healthcare Administration (EMPHA)” è stato presentato come caso aziendale a proposito di sanità digitale e dell’inserimento nei modelli e processi di cura. 

Tutto ruota intorno al servizio di telemedicina, progettato per assicurare un’assistenza di prossimità in aree disagiate, nelle quali si fa fatica a garantire anche l’assistenza primaria prestata dai medici di medicina generale per indisponibilità degli stessi professionisti a coprire le carenze. L’Alto Vastese presenta elevate complessità per via di un'orografia che non facilita l’accesso ai servizi e penalizza la popolazione residente, di oltre 12 mila abitanti, in gran parte anziani, più vulnerabili e bisognosi di cure. Quindi la difficoltà a dare risposte si fa sentire maggiormente proprio dove c’è più bisogno di assistenza. Per superare il problema la direzione strategica della Asl ha deciso di attivare gli "Ambulatori sperimentali di assistenza temporanei”, della durata iniziale di sei mesi, al termine dei quali sarà effettuata una valutazione sia sugli esiti sia sul persistere delle carenze, per un'eventuale estensione temporale. 

Il progetto è articolato in diverse azioni, ma autentica perla è rappresentata dall'innovazione tecnologica con la telemedicina, che entra in modo importante nell’organizzazione e consiste nell’erogazione dell’assistenza in una modalità remota e virtuale. 

Negli ambulatori di assistenza temporanei, attraverso la piattaforma sistema di comunicazione tra ospedale e territorio di cui dispone la Asl, sarà garantito l’incontro a distanza tra i professionisti per una consulenza specialistica, così da accompagnare il paziente in un percorso assistenziale da svolgere prevalentemente a domicilio. Anche grazie al supporto dell’infermiere di comunità, il medico può interagire a distanza  con il paziente, decidendo però in quali situazioni la televisita potrà essere impiegata con il paziente cronico, utilizzando gli strumenti della telemedicina per la rilevazione e monitoraggio a distanza dei parametri biologici e di sorveglianza clinica.

La piattaforma consentirà l’incontro dei professionisti in modo virtuale e la possibilità di tracciare le decisioni cliniche in formato digitale, in modo che possano essere inserite, condivise, consultate e aggiornate nel dossier sanitario elettronico dell’assistito. Terminata la fase sperimentale del progetto, l’azienda si propone di dare continuità negli ambulatori temporanei al servizio di telemedicina, in collaborazione con gli specialisti e attraverso specifici programmi di accompagnamento al paziente, al fine di agevolare il corretto svolgimento di attività assistenziali prevalentemente a domicilio.

"Ovviamente la televisita è limitata alle attività di controllo di pazienti la cui diagnosi sia già stata formulata nel corso di visita in presenza - tiene a precisare il direttore generale della Asl, Thomas Schael -. Ma l’utilizzo delle tecnologie digitali deve entrare nella nostra organizzazione in modo sistematico perché ci permette di avvicinare le persone ai servizi per la salute, soprattutto in zone estremamente disagiate e caratterizzate da un sistema viario che non facilita gli spostamenti. E’ soprattutto in quei territori che la tecnologia può venire in nostro soccorso perché ci aiuta a superare distanze e insufficiente presenza dei professionisti".





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