Nelle giornate del 30 settembre e dell’1 ottobre 2022 il Prof Francesco Chiarelli, Direttore della Clinica Pediatrica della Università di Chieti e componente del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP)e Presidente della SIP per la regione Abruzzo e la Dr.ssa Sabrina Di Pillo, Responsabile del Centro Regionale di Allergologia e Pneumologia Pediatrica di Chieti, organizzano il Congresso Regionale della SIMRI, organo ufficiale della Pneumologia Pediatrica Italiana, il cui scopo è quello di fornire un costante aggiornamento sulle numerose novità nella diagnosi e terapia delle patologie allergiche respiratorie ed alimentari.
In linea con l’impulso della SIMRI di operare un forte coinvolgimento dei giovani medici nella vita Scientifica della Società e della Clinica Pediatrica, nella prima giornata c’è l’esposizione da parte degli specializzandi della Clinica Pediatrica di casi clinici ricchi di contenuti diversificati quali l’asma, il wheezing, l’allergia alimentare, l’anafilassi e la dermatite atopica. Nella giornata successiva intervengono esponenti rilevanti della Pneumologia Pediatrica Italiana quali il Presidente della SIMRI, Prof Fabio Midulla della Università di Roma, ed altri docenti provenienti da tutta Italia.
Il Centro Regionale di Allergologia e Pneumologia Pediatrica ha sviluppato notevole competenza e professionalità , per la quale rappresenta un punto di riferimento a livello regionale e nazionale per tutti i bambini con Patologie Respiratorie, Allergie Alimentari e da Farmaci, Anafilassi, Deficit Immunologici, con una media di circa 7000 prestazioni l’anno creando mobilita’ attiva con provenienza extra ASL di circa il 40%.
L’asma è la patologia cronica più frequente in età pediatrica, riferisce la dr.ssa Sabrina Di Pillo, infatti l’Asma Grave sarà uno degli argomenti più dibattuti nel convegno. Secondo un documento del gruppo GARD (Global Alliance for Respiratory Disesases) Italia, che afferisce al Ministero della Salute, la prevalenza dell’asma in età pediatrica è di circa il 10% ed ha notevoli ricadute sulla società, sia in termini di spesa sanitaria che di assenze scolastiche e lavorative. Gli attacchi acuti d’asma sono causa di un numero elevato di accessi presso gli ambulatori e i pronto soccorso pediatrici e necessitano sovente di ricoveri ospedalieri, in quanto risultano essere condizione potenzialmente pericolosa per la vita. Nel 5% dei casi l’asma non è ben controllato dalla terapia e rientra nel cosiddetto gruppo dell’asma problematica; è stimato che circa il 2% dei piccoli pazienti soffre di asma grave. Il trattamento dell’asma in età pediatrica, soprattutto nelle sue forme più gravi, ha visto emergere importanti novità negli ultimi due anni, con effetti positivi a livello clinico, sul benessere quotidiano di questi giovani pazienti e sui costi generali di gestione della patologia. Oggi abbiamo a disposizione dei nuovi farmaci che per i bambini sono tre in particolare: l’omalizumab, che ci accompagna ormai da una decina di anni, il mepolizumab e il dupilumab. Come suggeriscono i loro nomi, sono farmaci biologici, anticorpi che agiscono su specifiche fasi della flogosi asmatica, utilizzati anche nell’adulto, ma che risultano particolarmente importanti in età pediatrica già a partire dai 6 anni. In passato, per i bambini e gli adolescenti che non avevano un controllo ottimale della loro asma- ricorda la specialista- avevamo a disposizione dosi molto elevate di steroidi inalatori da somministrare per lunghi periodi o, come unica alternativa, il cortisone per bocca. La terapia cortisonica deve essere seguita con molta attenzione, soprattutto in età pediatrica, perché non scevra da effetti collaterali. I farmaci biologici che abbiamo a disposizione oggi- chiarisce la dr.ssa S. Di Pillo - sono molto interessanti perché colpiscono selettivamente quegli interruttori attraverso i quali l’infiammazione scatena la malattia. Questi farmaci infatti regolano l’infiammazione di tipo 2 che coinvolge gli eosinofili, tipica dell’età pediatrica molto più che nell’adulto. “Un miglior controllo della malattia, infatti- aggiunge la dr.ssa S. Di Pillo - consente ai bambini di svolgere tutte le loro attività quasi senza limitazioni: possono giocare e fare attività fisica più facilmente. In generale, dunque, questo permette di riportare i bambini a integrarsi con le abitudini dei loro coetanei e ad avere la vita che ci si aspetta che abbiano, una vita di gioco, di sport, di partecipazione”.
Si parlerà inoltre di Allergia alimentare e di Anafilassi e delle nuove frontiere Diagnostiche, in particolare della Diagnostica Molecolare che permette di distinguere tra allergia alimentare vera e cross-reattività tra alimenti. Inoltre consente di diversificare la dieta distinguendo tra allergia all’ alimento cotto o crudo e se è presente il rischio reale di anafilassi, così da evitare diete incongrue.
Un altro argomento molto attuale e interessante è la reale diffusione del long Covid tra bambini e adolescenti, che varia dal 4 al 60% a seconda degli studi, peraltro molto eterogenei. Negli Stati Uniti sono stati diagnosticati oltre 6 milioni di casi di long Covid in bambini e adolescenti (al 10 ottobre 2021) pari al 16% di tutti i casi di long Covid segnalati nell’intera popolazione” afferma il Prof Francesco Chiarelli ,componente del Consiglio Direttivo Nazionale della SIP, “Sono necessari ulteriori studi non solo per definire la reale prevalenza del long Covid nei bambini, ma anche per comprendere meglio questa malattia e migliorare il trattamento. Al momento non esistono cure standardizzate; dopo gli accertamenti di routine si praticano le terapie sulla base del sintomo prevalente. Nel frattempo, la vaccinazione appare fondamentale per proteggere bambini e adolescenti dalle possibili conseguenze a lungo termine del Covid-19”. Sebbene non esista una definizione completamente condivisa da tutte le autorità sanitarie, si può parlare di long Covid dopo tre mesi dalla diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 in presenza di sintomi che perdurano da almeno 2 mesi e non possono essere spiegati da un’altra diagnosi. Per i bambini uno dei sintomi più comuni riscontrato nei lavori scientifici è l’affaticamento persistente che riportano fino all’87% dei pazienti con long Covid”, “Altri sintomi ai quali prestare attenzione sono: cefalea, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, sintomi da stress, dolore addominale, mialgia o artralgia, dolore toracico persistente, mal di stomaco, diarrea, palpitazioni cardiache e lesioni cutanee. Non sembrano invece esserci nei bambini conseguenze importanti a lungo termine sull’apparato respiratorio associate al Covid.
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Clinica Pediatrica Università di Chieti
Direttore: Prof. Francesco Chiarelli
Nel Centro Regionale di Allergologia e Pneumologia Pediatrica, di cui è responsabile la dr.ssa Sabrina Di Pillo, vi lavorano inoltre la dr.ssa Marina Attanasi, la dr.ssa Paola Di Filippo e le infermiere Romina Capuzzi, Cecilia Finamore e Loretta Perrucci, garantendo attività clinica, diagnostica e terapeutica nelle seguenti patologie:
L’Asma: attività di diagnosi e follow-up della patologia asmatica con routinaria esecuzione di test di funzionalità respiratoria, quali spirometria con test da sforzo e da stimolazione farmacologica;
L’Asma Grave: prove di funzionalità respiratoria e test da sforzo e da stimolazione farmacologica. Si effettuano terapie con farmaci biologici (es. Omalizumab);
Le Infezioni Respiratorie Ricorrenti, Bronchiti Asmatiformi Ricorrenti, Deficit Immunologici: esecuzione delle indagini immunologiche (assetto linfocitario, immunoglobuline sieriche, sottoclassi IgG), di funzionalità respiratoria (Rint, Spirometria, Pletismografia corporea) e Test del sudore; terapie sostitutive con immunoglobuline;
L’Allergia Alimentare e L’ Anafilassi: diagnosi di allergia alimentare con esecuzione di test allergologi in vivo (Prick test) ed in vitro (IgE totali e specifiche e diagnostica molecolare con allergeni ricombinanti); test di provocazione con alimenti per la diagnosi e per la reintroduzione nella dieta:
L’Orticaria Acuta e Cronica: approccio diagnostico, terapeutico e di follow-up nelle varie forme di orticaria (parainfettiva, allergica, autoimmune…) e terapie biologiche;
La Dermatite atopica: approccio diagnostico e terapeutico al bambino con dermatite atopica e follow-up; Centro di Riferimento per la somministrazione di Farmaci Biologici.
Le Reazioni avverse ai Farmaci: esecuzione di indagini diagnostiche e test di esposizione orale, effettuabile solo in ambiente ospedaliero;
Vaccinazioni in ambiente ospedaliero nei bambini a rischio di reazioni allergiche.
Con i diversi tipi di contributi, ci auguriamo di riuscire ad attrarre l’attenzione dei partecipanti e di trasmettere nuovi impulsi per la ricerca scientifica in ambito pneumo-allergologico pediatrico.
Testo a cura del Centro regionale di allergologia e pneumologia pediatrica