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Un metodo innovativo è stato sperimentato all'ospedale di Chieti per il trattamento di un aneurisma all'aorta addominale. Per la prima volta al "SS. Annunziata" è stata impiantata un’endoprotesi aorto-bisiliaca per via percutanea, cioè senza taglio chirurgico e senza anestesia generale, che sarebbero stati rischiosi per un paziente di 72 anni affetto da diverse patologie.

L'uomo, residente nell'area frentana, presentava un aneurisma di sei centimetri dell'aorta addominale sottorenale, da trattare chirurgicamente per evitarne la rottura e le gravi conseguenze che avrebbe comportato, una strada non percorribile per via di condizioni cliniche non favorevoli. Sarebbe stato pericoloso, in pratica, sottoporlo a intervento di chirurgia tradizionale, a cielo aperto, con taglio all'addome o all'inguine.

Franco Fiore, responsabile della Chirurgia vascolare, con la qualificata collaborazione del personale della sala operatoria, ha invece messo in atto una tecnica che rappresenta l'evoluzione di metodiche più avanzate per l'aneurisma dell'aorta addominale. «Abbiamo posizionato l'endoprotesi attraverso un foro di pochi millimetri praticato all'altezza dell'inguine - spiega Fiore - facendo ricorso all'anestesia locale. Con l'accesso percutaneo senza tagli possiamo oggi trattare una patologia a elevata mortalità come l’aneurisma addominale in tempi brevi e con un rischio di complicanze bassissimi».

La metodica usata comporta numerosi vantaggi, a partire dal dolore post operatorio, non paragonabile a quello delle ferite chirurgiche, alla durata del ricovero, decisamente più breve e ridotto a due giorni, così da consentire il ritorno del paziente alle normali attività quotidiane più velocemente. Meno rischi, meno complicanze, degenza e tempi di recupero più brevi sono le caratteristiche della metodica utilizzata da Fiore, coadiuvato dall'équipe della Sala operatoria e della Radiologia.

In media l'unità operativa di Chirurgia vascolare esegue circa 100 interventi l'anno per il distretto aortico, sia toracico sia addominale. La tecnica endovascolare mininvasiva, appena introdotta a Chieti per il trattamento degli aneurismi, è un’opzione indicata per pazienti ad altissimo rischio chirurgico e anestesiologico, esposti al reale pericolo di complicanze intraoperatorie e perioperatorie o addirittura di mortalità.




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