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Una soluzione per tamponare l’emergenza-cucina all’ospedale di Vasto e limitare i disagi per i ricoverati. A cercarla è Thomas Schael che ieri pomeriggio ha compiuto un sopralluogo al “San Pio” per verificare lo stato dei luoghi e individuare un sistema alternativo che permetta temporaneamente la preparazione di primi piatti sul posto o poco lontano.

La strada che si vuole percorrere è trovare una cucina attrezzata, a norma di legge, che possa fare fronte a 300 pasti al giorno in media, almeno limitatamente a minestrine e primi piatti che soffrono particolarmente del tempo lungo che intercorre tra la cottura e la distribuzione ai ricoverati.

A tal fine il direttore generale della Asl ha chiesto aiuto al sindaco di Vasto, Francesco Menna, affinché possa collaborare nella ricerca della soluzione alternativa in loco, evitando il trasporto da centri cottura più distanti. Il primo cittadino ha offerto ampia collaborazione, verificando a stretto giro la praticabilità di qualche percorso subito individuato a caldo. Una risposta, dunque, è attesa a breve perché per il manager l’emergenza che si è creata non può essere fronteggiata con soluzioni che pregiudichino la qualità del vitto. E’ ben chiara alla Direzione generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, dunque, la necessità di percorrere altre strade e farlo in fretta.

Il sopralluogo è stato anche utile al fine di quantificare la spesa necessaria per gli adeguamenti strutturali della cucina per consentirne la riapertura, stimati in circa 500 mila euro, una previsione che si abbatte come una scure sui conti della Asl, in perdita per 33 milioni di euro.

«La chiusura della cucina rappresenta un danno evidente - ha sottolineato Schael - che pagano i pazienti sotto il profilo della qualità e l’Azienda in termini economici. Siamo impegnati con il Sindaco, che ringrazio per l’impegno, nella ricerca di un’alternativa e sono fiducioso sulla possibilità di arrivare presto a una soluzione».






 

 

 

 

 

 

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