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Due torri per le degenze, sviluppate su 3 piani, 210 posti letto ordinari e 25 di day hospital, e un finanziamento per 80 milioni di euro: sono i numeri essenziali della bozza progettuale del nuovo ospedale di Lanciano. Le scelte calate nel layout sono state anticipate oggi durante un incontro al “Renzetti” dal Direttore generale della Asl Thomas Schael alla presenza dell’Assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, che ha definito “una luce nel buio” i passi avanti fatti sul tema nuovo ospedale. Dopo un’attesa di anni, infatti, i tecnici Asl, in collaborazione con i progettisti incaricati, sono al lavoro per definire il documento da presentare entro il 31 luglio al Ministero per firmare l’Accordo di programma e avere accesso ai fondi.  

“Quest’idea progettuale offre una certezza: sarà costruito un ospedale Dea di I livello, dotato di unità operative e servizi richiesti per assolvere a tale livello di complessità - ha specificato l’Assessore Verì - e questa mi pare la migliore  garanzia per questo presidio e per il ruolo che deve svolgere nell’ambito della rete aziendale e regionale. Va fugato ogni dubbio su timori di ridimensionamento o declassamento di questo presidio, anche perché gli investimenti in corso e altri in previsione vanno esattamente nella direzione opposta”. Il riferimento era all’assunzione di cardiologi, anestesisti, radiologi e pediatri appena autorizzata, e all’avvio dei lavori del Materno-Infantile e  all’acquisto della seconda Tac, aggiudicato alla Generale Electric che per 209 mila euro fornirà Optima Ct660, una macchina dotata di software per lo studio del distretto cardiovascolare, colonscopia virtuale, analisi noduli polmonari, imaging cardiaco e neurologico. L’affidamento dell’appalto, quindi, apre la strada ai lavori da avviare subito per consentire l’installazione e l’accreditamento del reparto, come da progetto approvato dal direttore facente funzioni Mario D’Arcangelo. Per la Ginecologia e Pediatria il cantiere aprirà entro luglio, dopo l’ok al progetto dei rispettivi primari. 

Opere di ben altra natura sono previste per la realizzazione del nuovo presidio, come ha precisato il Direttore generale della Asl: “Abbiamo necessità di costruire un ospedale dentro un ospedale - ha detto Schael - realizzando corpi di fabbrica nuovi e preservando alcuni  di quelli esistenti, sui quali si sono concentrati importanti investimenti negli ultimi anni. Mi riferisco al blocco rappresentato da Ginecologia, Radiologia e Pronto Soccorso, oltre che alla palazzina della Neurologia. Il resto sarà abbattuto per far posto al nuovo corpo di fabbrica, ma nel mentre l’attività assistenziale dovrà proseguire ottimizzando tutti gli spazi a disposizione. La difficoltà è proprio questa: coniugare tempi e luoghi delle prestazioni con la costruzione del monoblocco, che richiederà impegno e collaborazione da parte di tutti. D’altra parte è stata espressa a gran voce da questa comunità e dagli stessi operatori sanitari la volontà di avere un nuovo ospedale nello stesso sito su cui sorge il vecchio, e il nostro impegno sarà finalizzato a questo risultato”. 

I tecnici presenti all’incontro, Filippo Manci, Direttore dell’unità operativa Asl “Investimenti e patrimonio” , e Raffaele Di Gialluca, dello studio Promedia, hanno messo in evidenza alcune scelte contenute nella progettazione, come quello di collocare l’ingresso del nuovo ospedale in via Milano, mentre le emergenze avranno accesso dal lato opposto, sulla circonvallazione. Priorità nella costruzione avranno le degenze, a cui seguiranno i servizi. Un corpo a sé sarà destinato all’Officina Trasfusionale Regionale, parte integrante del nuovo “Renzetti”, che sarà la prima in Italia ad essere progettata e costruita “ex novo” sulla base dei nuovi standard comunitari di matrice farmaceutica. Una “fabbrica” importante, anche sotto il profilo dell’occupazione,  sostenuta da un sistema di governance, modalità di finanziamento e sistemi infrastrutturali completamente dedicati. 





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