"Facciamo il tampone a tutte le persone che devono entrare in ospedale per essere ricoverate. Ma quello rapido è un problema generale, di tutte le aziende, per carenze sul mercato internazionale, solo che viene trasformato in un'inefficienza della Asl di Chieti. Davvero incredibile". Sulla questione dei tamponi rapidi interviene il Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, il quale mette in luce la difficoltà comune a tutte le Asl di approvvigionarsi di reagenti, com'era avvenuto a inizio pandemia: "Le aziende farmaceutiche non riescono ad adeguare la produzione a un aumento delle richieste, letteralmente esplose - aggiunge - , e le nostre scorte sono in esaurimento. Facciamo i conti con logiche di mercato che molti dovrebbero conoscere e alle quali non possiamo sottrarci. A ogni modo tutti i pazienti che devono essere ricoverati devono avere il tampone negativo. Quanti accedono in urgenza, sospettati di essere positivi al Coronavirus e devono essere sottoposti a intervento chirurgico, effettuano il tampone rapido. Per gli interventi programmati, invece, i pazienti effettuano il tampone molecolare classico 48 ore prima del ricovero. Ci siamo comunque già attivati da tempo per reperire il materiale necessario e disporre di un numero più consistente di test rapidi, che speriamo di acquisire attraverso i canali commerciali che stiamo esplorando con massimo impegno: parliamo del mercato italiano, poiché le multinazionali forniscono il mercato americano. La Asl della provincia di Chieti non dorme, mai, e per assolvere al proprio compito non aspetta né suggerimenti né sollecitazioni di terzi".
Coronavirus, sui test rapidi interviene Schael: "Mancano da noi come altrove, tutta colpa del mercato"
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