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«Sono qui a dirvi grazie per quello che fate, e che vi ricordo nella preghiera»: è iniziata con queste parole la visita pastorale dell’Arcivescovo Bruno Forte all’ospedale di Chieti. Accompagnato dal cappellano, padre Renato Salvatore, è stato accolto dal direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, dal responsabile della Direzione medica del presidio, Fernando Di Vito, e dai volontari di Cittadinanzattiva. 

Il primo incontro con pazienti e personale è avvenuto alla Clinica oncologica, luogo che l’Arcivescovo ha definito “di dolore, ma anche di speranza”, dove accanto alla cura si sviluppano progetti di ricerca. «Prego sempre affinché la Volontà Divina - ha detto - possa ascoltare la richiesta dei tanti che attendono terapie risolutive». Alle parole di Padre Bruno hanno fatto eco quelle del direttore generale della Asl: «Siamo impegnati in un progetto di innovazione che pone in primo piano attività come la genetica - ha messo in evidenza Schael -, poiché un Policlinico deve puntare a obiettivi importanti, tra cui la medicina personalizzata. Oggi l’identificazione delle caratteristiche genetiche di un tumore permette di orientare la cura in modo più preciso, scegliendo il farmaco più adatto. Va in questa direzione, quindi, la nostra scelta di creare qui a Chieti un unico Laboratorio caratterizzato da un livello altissimo di innovazione tecnologica».

Momenti di autentica tenerezza sono stati vissuti con i piccoli ricoverati della Clinica Pediatrica, ai quali Padre Bruno ha portato doni personalizzati in base all’età e al sesso, mentre sorprendente è stato l’incontro con una paziente della Clinica Psichiatrica, che ha reagito alla sollecitazione dell’alto prelato dopo mesi di mutismo, scambiando qualche battuta. Durante il percorso tante sono state le persone che hanno avuto il piacere di fermarsi per un saluto, ricambiato con il dono di un’immaginetta con preghiera a Gesù Crocifisso.

Prima di congedarsi, l’Arcivescovo ha fatto visita ai ricoverati della Rianimazione.

 

 

 

 

 

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