«Siamo stati i soli in questa regione ad avere il coraggio di intervenire sulla libera professione intramoenia e i risultati sono arrivati, perciò andiamo avanti».
Difende con convinzione le scelte il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti e rivendica i risultati raggiunti: «Abbiamo fatto un lavoro incredibile sul fronte delle liste d'attesa con le misure adottate nel piano di recupero – sottolinea Thomas Schael – perché siamo perfettamente in linea con i tempi fissati dal ministero per le classi di priorità in tutte le discipline, tranne per le poche che ora subiscono uno stop alla libera professione per una settimana. Parlo di ecografia multidisciplinare, diagnostica per immagini riferita a mammografie ed ecografie mammarie e delle prime visite di gastroenterologia, otorinolaringoiatria, urologia ed endocrinologia, che sforano di una o due settimane il limite temporale entro cui siamo obbligati a dare una risposta. Con le azioni introdotte, quali il prolungamento dell'orario di lavoro anche nelle ore notturne, l'offerta accresciuta e remunerata con le prestazioni aggiuntive e il blocco temporaneo della libera professione, la nostra azienda si è riallineata agli standard ministeriali e oggi vengono rispettati fedelmente i tempi delle classi di priorità. Laddove la rilevazione settimanale sulle attese evidenzi scostamenti, vengono introdotte misure correttive affinché non si ripeta mai più la situazione che ci siamo lasciati alle spalle, con migliaia di utenti in attesa di un appuntamento. Le 25 mila persone che avevano affollato le cosiddette liste galleggianti hanno ricevuto tutte un appuntamento nel giro di qualche mese. E che la situazione sia notevolmente migliorata ce lo confermano i medici di medicina generale, che ricevono dai pazienti in tempi ben più rapidi i referti delle prestazioni richieste. Ora che non abbiamo più richieste arretrate dobbiamo mantenere l'efficienza raggiunta e il blocco della libera professione per qualche settimana non prefigura chissà quale danno ai professionisti, ma concorre a rimettere in pari l'equazione della domanda e dell'offerta. D'altra parte – aggiunge Schael – non abbiamo fatto nulla di diverso da quanto ci era stato chiesto nel 2024 dall'Agenzia sanitaria regionale, che indicava con una nota ufficiale alle Asl le azioni da intraprendere sul fronte delle liste d'attesa. Noi lo abbiamo messo in pratica, altri no, e lo conferma il numero di pazienti di altre Asl che si rivolgono alle nostre strutture, in media 1 su 4, pari al 26% del totale. Se vengono da noi è perché non trovano risposte soddisfacenti nelle aziende di appartenenza. Inoltre, con le ultime assunzioni fatte proprio in queste ore, in cui 10 professionisti sono passati dal contratto a tempo parziale a tempo pieno, il monte ore per l'attività ambulatoriale è destinato a crescere. Si tratta di 7 radiologi, 2 gastroenterologi e 3 infettivologi, che daranno ulteriore impulso alle agende di prenotazione. Questa è la realtà della nostra azienda oggi, che abbiamo il dovere di raccontare per amor di verità e stoppare narrazioni distorte che pure ancora circolano. Come quella che riguarda il debito, che oggi ammonta a 40 milioni di euro, non un soldo di più, perché le azioni di risparmio introdotte hanno dato risultati. In ogni caso, tale disavanzo è il risultato di gestione prima di altre coperture a pareggio in arrivo dalla Regione Abruzzo. Con i nostri professionisti, sanitari e amministrativi, abbiamo lavorato tantissimo per risanare conti e performance e, anche se siamo consapevoli di quanto c'è ancora da fare, lo siamo altrettanto rispetto al miglioramento che tutta questa grande squadra ha saputo conseguire».
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