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La Asl Lanciano Vasto Chieti attiva un piano straordinario per contrastare il calo delle scorte di sangue e una possibile emergenza estiva. 

Nei primi mesi dell’anno in Abruzzo, come nella maggior parte delle regioni italiane, si è registrato un progressivo e preoccupante calo della raccolta e delle scorte determinato da un insieme di fattori. L’impatto sociale e sanitario della pandemia sulla popolazione dei donatori, la carenza di personale medico e infermieristico nei servizi trasfusionali e nelle unità di raccolta gestite dalle organizzazioni di donatori, l’aumento contestuale dei consumi legato alle urgenze e ai programmi di recupero degli interventi chirurgici rinviati durante la pandemia hanno creato una forte pressione sul "sistema sangue", sul quale si è abbattuta una sorta di tempesta perfetta. 

Di qui la necessità per la Direzione Asl di dotarsi di un piano organizzativo straordinario per governare al meglio le scorte e prevenire situazioni di forte criticità. Il documento contiene misure urgenti finalizzate innanzitutto a rafforzare l’organizzazione aziendale della raccolta del sangue e della produzione di emocomponenti, attraverso l’assegnazione di nuovo personale medico, infermieristico e tecnico, soprattutto negli ambiti aziendali nei quali sono state riscontrate maggiori carenze. Al centro di raccolta dell'ospedale di Chieti sono state assegnate due nuove unità infermieristiche che si aggiungono alle due precedenti arrivate nei primi mesi dell’anno. I centri di raccolta di Casoli e Atessa sono stati potenziati con due infermieri, mentre il centro di produzione di Vasto è stato dotato di un nuovo tecnico di laboratorio. Il piano prevede anche il rafforzamento di medici e biologi: già bandito l’avviso di mobilità per l’assunzione di due medici che andranno a sostituire il personale collocato a riposo sia a Vasto sia a Lanciano. 

«Il piano -  sottolinea Patrizia Di Gregorio, direttore del Servizio immunotrasfusionale Asl - contiene anche misure per la razionalizzazione della gestione delle scorte, in modo tale che in ogni singolo presidio sia sempre disponibile sangue sufficiente a garantire il sistema emergenza/urgenza e gli interventi indifferibili. Sono stati inoltre definiti protocolli per migliorare l’appropriatezza prescrittiva del sangue e per una maggiore diffusione nella pratica clinica di approcci terapeutici alternativi alla trasfusione».

Si dice fiducioso nei segnali di ripresa nella raccolta il direttore del Centro regionale sangue, il quale focalizza l’attenzione anche sull’impatto che vacanze e nuova ondata di contagi da Covid-19 possono avere sul sistema: «Ci aspettiamo buoni risultati dalle misure adottate dall’Azienda -, confida Pasquale Colamartino -, ma dobbiamo fare i conti anche con fattori esterni che entrano in questa dinamica. Penso a quanto incideranno sulla popolazione dei donatori e sulla raccolta la diffusione della nuova variante Omicron 5 e le vacanze, che potrebbero mettere di nuovo in crisi il sistema trasfusionale. Le organizzazioni di donatori di sangue in collaborazione con il personale dei centri di raccolta stanno compiendo uno sforzo organizzativo straordinario per fronteggiare questo nuovo problema e a loro va espressa massima gratitudine. I dati di giugno del monitoraggio settimanale delle scorte e della produzione e consumo di sangue diffusi dal Centro regionale sangue sono però incoraggianti e delineano un cambio di tendenza che va reso stabile attraverso il rilancio delle donazioni». 

A tale proposito è stato lo stesso direttore generale Asl, Thomas Schael, a dare il buon esempio: si è presentato nel centro dell’ospedale di Lanciano per una nuova donazione dopo quella effettuata qualche mese fa. 






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