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In meno di due anni già spesi 16 milioni di euro e, con altri 49 milioni che la Regione Abruzzo si è impegnata a dare, saranno realizzati interventi che renderanno il Policlinico di Chieti degno di questo nome, sanando un ritardo di anni. Si è parlato di futuro partendo dall’attualità di oggi alla conferenza stampa che si è svolta questa mattina presso la Direzione generale dell’Azienda sanitaria locale Lanciano Vasto Chieti alla presenza dell’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, del rettore dell’Università "d’Annunzio" di Chieti-Pescara, Sergio Caputi, e del direttore generale Asl, Thomas Schael.  

«Le azioni poste in essere finora rappresentano un'anticipazione di quello che sarà il 'SS. Annunziata' - ha detto l'assessore Verì -. Abbiamo messo in campo una triangolazione perfetta tra Regione, Asl e Università, che ci ha permesso di definire, in modo formale con atti ufficiali, il programma di interventi e investimenti in nuove tecnologie che risponde a esigenze precise espresse anche dagli operatori sanitari e che ridarà slancio a un presidio di importanza centrale nell’offerta sanitaria di questa regione. Abbiamo condiviso scelte e impegni, ma va reso merito al direttore generale per avere rispettato con assoluta puntualità i tempi indicati dalla Regione per la presentazione dei progetti che porteremo al Ministero per la firma dell’accordo di programma”. 

Strategica sarà la costruzione di un nuovo fabbricato, il corpo P che andrà a risolvere antiche criticità dell’ospedale, accogliendo Laboratorio analisi, Anatomia patologica, Pet tac fissa e Risonanza magnetica, con un investimento di poco meno di 20 milioni di euro. Gli altri 29 milioni di euro del fondo messo a disposizione dalla Regione Abruzzo serviranno a finanziare altri interventi quali ristrutturazione del blocco operatorio, realizzazione di un parcheggio multipiano e di spazi per gli specializzandi, recupero del corpo C, ristrutturazione di altri edifici e la realizzazione del centro di riferimento regionale di Radioterapia. 

Già avviati, invece, i lavori per il nuovo Pronto soccorso che dovrebbero essere ultimati fra un anno al massimo, termine che il direttore generale si è impegnato a rispettare, sottolineando anche l’importanza di un percorso separato e protetto per pazienti di Malattie infettive, Pneumologia e Rianimazione. 

«Questo progetto esprime una scelta ben precisa, che permette di adeguare il Policlinico sotto il profilo strutturale e tecnologico - ha tenuto a precisare Schael -. Non è, dunque, una soluzione di ripiego dopo l’annullamento dei due project financing, che ci avrebbero messi in ginocchio per almeno tre generazioni con gli oneri insostenibili che avrebbero generato. Abbiamo il dovere di adeguare la nostra offerta spendendo le risorse a disposizione in modo oculato e quello intrapreso è il percorso che ci porta in questa direzione».

Non è mancata, da parte del rettore Caputi, la sottolineatura del ruolo di supporto svolto dall’Università nelle scelte compiute nei documenti progettuali, che hanno tenuto conto delle indicazioni espresse dagli operatori del Policlinico, sia universitari sia ospedalieri. 

L'incontro è stato anche occasione utile per fare il punto sugli interventi strutturali già portati a compimento negli ultimi 18 mesi a Chieti: l’adeguamento dei reparti con percorsi Covid-19, la nuova Rianimazione all’11° livello della palazzina Cuore, il nuovo reparto di Chirurgia vascolare e degenze di Oculistica al 10° livello dello stesso stabile, il nuovo reparto di Malattie infettive e Pneumologia inserito nella ristrutturazione di tutto il corpo L, primi interventi di riqualificazione del Blocco operatorio, realizzazione del Servizio psichiatrico diagnosi e cura presso l’ex Neurologia, avvio della gara per l’acquisto del nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia. Complessivamente sono stati spesi 7,5 milioni di euro per attrezzature e 8,5 milioni di euro per gli interventi strutturali. 












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