Venerdì 31 maggio 2019 si celebra la Giornata mondiale senza tabacco. Nell’occasione l’ambulatorio di Fisiopatologia respiratoria del Servizio di Pneumotisiologia territoriale di Chieti ha avviato alcune iniziative per favorire l’informazione, la prevenzione e l’educazione sui danni causati dal tabagismo. In particolare, per diffondere stili di vita sani e promuovere un comportamento consapevole della prevenzione delle malattie respiratorie croniche attribuibili al fumo di sigaretta, nelle ultime settimane sono state affisse locandine dal titolo “Dai spegnila!”nelle principali sedi della Asl di Chieti: distretti sanitari, consultori, centri di salute mentale, ufficio per le relazioni con il pubblico, centro unico di prenotazione, punto unico di accesso, l’Ospedale di Chieti e le aule didattiche e di studio dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti.
Nell’ambulatorio di Fisiopatologia respiratoria è attivo già da due anni un corso gratuito di informazione ed educazione sul tabagismo rivolto agli utenti del Servizio, in particolare ai pazienti fumatori ai quali viene diagnosticata la patologia bronchiale cronica ostruttiva. Il corso si svolge subito dopo la visita pneumologica o viene programmato. Gli incontri, di durata variabile dai 20 ai 60 minuti a seconda dell’interesse dimostrato dal soggetto, evidenziano che è possibile aumentare la consapevolezza sulla correlazione tra malattie respiratorie croniche e consumo di fumo di tabacco e aiutare il paziente a correggere l’abitudine al fumo.
L’anno scorso agli utenti è stato, inoltre, proposto il test della dipendenza dalla nicotina di Fagerstrom: i soggetti che hanno accettato di compilarlo sono stati 168, di cui 99 maschi e 69 femmine. La fascia d’età dominante è quella dei nati tra il 1961 e il 1970. Il grado di dipendenza si è classificato nella categoria “molto basso”.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità i più importanti fattori di rischio per l’insorgenza di malattie respiratorie croniche sono il fumo di tabacco, l’inquinamento atmosferico e l’esposizione professionale.
Il tabagismo è una minaccia globale per la salute pubblica. Ogni anno muoiono oltre sei milioni di fumatori e circa 890.000 non fumatori, esposti al fumo passivo.
Nel 2017 il fumo di tabacco è stato classificato al secondo posto, dopo l’ipertensione arteriosa, tra i principali fattori di rischio. Dal 1990 al 2017 il fumo di tabacco è salito dal terzo al primo posto negli uomini e dal 14° al decimo posto nelle donne.
Secondo uno studio condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall’Università di Pisa nel periodo 1980-2011 sul rischio per la salute respiratoria, da alcune indagini epidemiologiche svolte con questionario standardizzato e test di funzionalità respiratoria è emerso che
- i tassi di prevalenza di sintomi respiratori erano maggiori nei fumatori che negli ex fumatori e non fumatori, specialmente nei maschi; in entrambi i sessi, la frequenza dei sintomi aumentava con l’età e il consumo di sigaretta espresso in anni-pacchetto.
- i test di funzione respiratoria (inclusi capacità di diffusione del CO in singolo respiro e test del volume di chiusura) erano significativamente peggiori nei fumatori.
In queste indagini epidemiologiche si nota che nel tempo son raddoppiati tutti i sintomi di malattie respiratorie: attacchi di asma, rinite allergica, espettorato abituale e BPCO.
Le evidenze della letteratura internazionale indicano come la combinazione di misure di prevenzione primaria e secondaria rappresenta la migliore possibilità per abbattere il rischio di patologie legate al fumo.