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Gabriele D'Egidio


Riprenderà da venerdì 2 maggio 2025 il servizio di interruzione volontaria di gravidanza (ivg) nell’unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Vasto.

Il direttore, Gabriele D’Egidio, aveva chiesto tempo per riorganizzare l’attività, sospesa per la mancanza di personale disponibile a eseguire la procedura. Le difficoltà erano legate sia all’obiezione di coscienza legittimamente esercitata da alcuni medici, sia alla mancanza di formazione specifica da parte di altri.


All’interno dell’attuale dotazione organica, due ginecologhe si sono rese disponibili a svolgere il servizio e hanno acquisito la formazione necessaria. A loro è affidata la responsabilità dell’attività: si tratta delle dottoresse Roberta Morelli e Martina Mercaldi.


Le pazienti dovranno prenotare la prima visita ambulatoriale chiamando il numero 0873 308265 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 12.00. Il colloquio sarà gestito dalla coordinatrice Filomena Carlucci, che raccoglierà i dati necessari (nome, cognome, data di nascita, telefono, data dell’ultima mestruazione) e comunicherà l’appuntamento.


Per accedere al servizio è obbligatorio presentare il certificato di richiesta per l’ivg.


Il primo accesso ambulatoriale è previsto ogni lunedì mattina. Ogni giornata potrà accogliere un massimo di tre prenotazioni.


È stato predisposto un protocollo specifico per garantire correttezza e sicurezza in tutte le fasi della procedura. La paziente ne sarà informata fin dal primo contatto.


«Al fine di garantire alle donne la giusta riservatezza e un comfort adeguato – sottolinea il direttore Gabriele D’Egidio – abbiamo creato uno spazio dedicato nella piastra ambulatoriale, con accesso secondario, lontano dall’ingresso del reparto. È una forma di riguardo e protezione per tutelare la privacy, oltre quanto già previsto dalla prassi. Riprendiamo il servizio, come anticipato, dopo uno stop reso necessario dalla mancanza di medici. In ogni caso, l’accesso alle interruzioni volontarie di gravidanza è sempre stato garantito a Lanciano, segno che né l’ospedale di Vasto né la Asl hanno mai voluto ostacolare l’esercizio di un diritto o interferire con la libertà di scelta delle donne».

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