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Sul caso della mamma di Vasto che denuncia presunte inefficienze da parte della Asl Lanciano Vasto Chieti nell'assicurare le necessarie cure al figlio affetto da autismo, si rende necessario fare chiarezza, per rispetto della verità dei fatti oltre che delle persone coinvolte.

Il 13 settembre scorso, com'è noto, è stata emessa un'ordinanza con la quale veniva ordinato alla Asl di prendere in carico il minore «avvalendosi di strutture specializzate in un centro autorizzato vicino alla residenza del paziente, ovverosia Vasto, con interventi riconosciuti dalle Linee guida nazionali per l'autismo e di seguire trattamenti fino a quando sarà considerato necessario e utile per la salute del paziente».

A seguito di tale provvedimento, la Asl, accertato che l'unica struttura accreditata per il trattamento riabilitativo dei disturbi dello spettro autistico nella regione Abruzzo è "Il Cireneo" Onlus di Vasto, il 25 settembre ha comunicato alla suddetta struttura e alla famiglia la presa d'atto dell'ordinanza e i relativi adempimenti. Una settimana più tardi, il 30 settembre, Il Cireneo ha comunicato alla Asl e alla famiglia, tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, di avere predisposto la presa in carico del bambino, ma da parte dei genitori non c'è stato alcun riscontro.

Da ultimo, il 9 ottobre la stessa Onlus ha informato formalmente sia la Direzione Asl sia il Tribunale di non aver dato corso alla presa in carico del minore perché i genitori, che esercitano la patria potestà sul piccolo, non si sono mai presentati presso la struttura né hanno fatto pervenire alcuna comunicazione.

Da parte dell'Azienda, dunque, sono state poste in essere tutte le azioni finalizzate a dare esecuzione al provvedimento giudiziario e assicurare al bambino assistenza adeguata, secondo quanto previsto dalle Linee guida nazionali che stabiliscono setting assistenziali precisi per i diversi bisogni di salute in strutture accreditate.



 

 

 

 

 

 

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