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Un allevamento di cani tenuto in pessime condizioni igienico sanitarie è stato scoperto a San Vito Chietino nel corso di un'operazione a cui hanno preso parte i servizi "Igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche" e "Sanità animale" della Asl Lanciano Vasto Chieti, i militari della Stazione Carabinieri Forestali di Lanciano, la Guardia di Finanza di Lanciano e la Stazione Carabinieri di San Vito Chietino.

Gli animali erano tenuti in un casolare fatiscente alla periferia del paese, un autentico lager, pieno di escrementi, senza luce e senza spazi, dove sono stati rinvenuti 61 cani, in gran parte sprovvisti di microchip, tutti di razze costose, quali maltesi, barboncini e jack russel, che avrebbero potuto fruttare ognuno circa 400 euro. I fabbricati sono stati posti sotto sequestro e gli allevatori abusivi, una coppia del posto e due loro figli, denunciati per esercizio abusivo della professione veterinaria, gestione illecita dei rifiuti e maltrattamento di animali. Inoltre, al fine di approfondire il caso anche sotto il profilo tributario, la Guardia di Finanza ha acquisito la documentazione extracontabile rinvenuta presso l'allevamento clandestino, totalmente sconosciuto al fisco.

I cani, anch'essi sequestrati, dopo i necessari accertamenti sanitari saranno trasferiti nei canili di Chieti, Lanciano, Guardiagrele e Ortona e resi disponibili per l'adozione.

Le indagini, coordinate da Serena Rossi, Sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Lanciano, sono scaturite da alcune segnalazioni che hanno permesso di appurare come le condizioni di detenzione degli animali fossero largamente fuori legge.












 

 

 

 

 

 

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