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Con Rosanna Antognetti la famiglia della Asl Lanciano Vasto Chieti non perde solo la grandissima lavoratrice dell'Ufficio concorsi, una professionista competente rigorosa e puntuale, ma una persona speciale solare gentile e affettuosa che non faceva mai mancare il suo sostegno e una parola di allegria e di speranza anche nei momenti più complicati.

Tutti le volevamo bene, tutti oggi siamo increduli e addolorati. Per settimane abbiamo sperato che avrebbe sconfitto il Covid-19, aggrappati a ogni piccola e buona notizia che ci giungeva dalla battaglia lunga ed estenuante combattuta in un letto di Rianimazione contro un nemico subdolo e implacabile, al quale anche la tempra e la forza di volontà di Rosanna alla fine hanno dovuto cedere.

Oggi è il giorno della sconfitta e del dolore, al quale non possiamo rassegnarci: darà a questa Azienda un motivo in più per moltiplicare le forze e affrontare il Covid-19 con tutte le energie e risorse disponibili, per risparmiare ad altre famiglie ciò che stanno passando gli affetti più cari di Rosanna. A loro, tramite la Direzione strategica, va il cordoglio e l'affetto di tutti i dipendenti e collaboratori della Asl.

Il direttore generale, Thomas Schael
Il direttore amministrativo, Giulietta Capocasa
Il direttore sanitario, Angelo Muraglia
Il direttore Risorse umane, Manuela Loffredo

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Rosanna, l'anima bella che ci vivrà accanto


A corto di parole. Ma non di emozioni, né di dolore. Perché quando se ne va una come Rosanna Antognetti il vuoto si fa improvvisamente pieno, pesante, e schiaccia con la stessa intensità il cuore e la mente, che custodiscono immagini e vissuti diversi solo nella forma. La sostanza, invece, è una sola e si chiama "bella persona", che con il suo essere e la sua singolare voglia di fare ha ingentilito la nostra Azienda. La "signora dei concorsi" ha selezionato migliaia di professionisti, esprimendo una capacità di lavoro non comune e senza mai tradire l'essenza del suo carattere: il garbo. Se potessimo indicare un modello ai nuovi assunti, dovremmo invitarli non a "fare" come lei ma a "essere" come lei. Ci lascia un'eredità importante, il suo esempio, da onorare ogni giorno, affinché possa continuare a vivere accanto a noi e dentro ognuno di noi. Non abbiamo potuto fare nulla per salvarla, ma preservarne il ricordo è un dovere morale per chiunque abbia quella sensibilità del cuore che rende capaci di riconoscere le persone speciali passate nella nostra vita. Per questo desideriamo che porti il suo nome l'aula del piano zero nella palazzina della Direzione, dove ha portato avanti tutti i suoi concorsi: sono i segni che restano e regaleranno qualche conforto quando il dolore sarà meno bruciante.
Impareremo a sentirla diversamente presente e a essere comunque grati alla sorte per avercela data. La spietatezza del male l'ha sopraffatta, le ha rubato gli anni della maturità e della consapevolezza di aver fatto con onore la propria parte, ma non la porterà via da noi.
E allora chiudiamo gli occhi, teniamoli stretti, così l'immagine di quel sorriso non scapperà via.

L’Ufficio stampa a nome di tutti i dipendenti

 

 

 

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