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"Facciamo un ultimo sacrificio, insieme, perché davvero ne vale la pena per mettere la parola fine al contagio da Coronavirus nella vostra comunità”: questo l’invito del Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, ai cittadini di Caldari nel comunicare l’avvio di uno studio epidemiologico sulla diffusione del Covid-19 nella contrada di Ortona. 

Il progetto è stato voluto dalla Direzione Asl alla luce del tasso di prevalenza (numero di positivi rispetto all'intera popolazione in osservazione) a Caldari pari a 1.610 per 100mila abitanti, mentre per il resto del Comune di Ortona è di 161 per 100mila abitanti; la provincia di Chieti, invece, si attesta su un tasso di 128 su 100mila abitanti. I deceduti a Ortona sono otto e tutti domiciliati in contrada Caldari.

Nasce da questi numeri la decisione di sottoporre a test un maxi campione di popolazione nella giornata di sabato 18. La scelta di limitare gli accertamenti a un giorno è scaturita dalla necessità di non gravare ulteriormente i laboratori regionali in questa fase, sottoposti a grande pressione per via del volume elevatissimo di test eseguiti negli ultime giorni. Si rende indispensabile, quindi, evadere i numerosi tamponi già consegnati e in attesa di essere lavorati. 

Inoltre il campione ematico che sarà prelevato per l’esame sierologico sarà congelato, in attesa di essere analizzato non appena ci saranno le necessarie autorizzazioni. I risultati resteranno anonimi e saranno utilizzati ai fini di un approfondimento epidemiologico.  

Alla luce dei risultati dei test eseguiti nella giornata di sabato, si faranno le dovute valutazioni sulla "zona rossa" e sulla eventuale rimodulazione dei provvedimenti restrittivi.

Il Comune di Ortona ha già messo a disposizione dei fondi di bilancio e una scuola per l’esecuzione del test, che avverrà su chiamata per nuclei familiari, mentre le persone in sorveglianza sanitaria domiciliare e quelle impossibilitate a recarsi sul posto saranno visitati a domicilio.

Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise "G. Caporale" di Teramo, mira a evidenziare potenziali soggetti asintomatici o paucisintomatici in grado di trasmettere l’infezione. A tale proposito l’intera popolazione sarà invitata, su base volontaria e nel rispetto della privacy, a installare sul proprio smartphone la app “Epic”, che permette di registrare in maniera anonima i contatti stretti che ciascun soggetto ha avuto negli ultimi 21 giorni con altri che utilizzano la stessa applicazione. Inoltre, le persone che risulteranno positive, incluse quelle che lo sono già, saranno visitate con cadenza settimanale fino alla guarigione. Durante ciascuna visita saranno prelevati tamponi naso-faringei e campioni di sangue ai positivi e ai loro familiari, così da comprendere al meglio la dinamica degli anticorpi nelle persone infette e testare l’affidabilità della sierologia quale metodo per individuare persone immuni e non più infettanti.

Inoltre, qualora nelle abitazioni sottoposte a visita domiciliare fossero rilevati cani o gatti, dietro autorizzazione scritta del proprietario saranno eseguiti prelievi anche su di essi, al fine di ottenere informazioni utili sulla possibilità di infettarsi degli stessi animali.

Le sessioni di prelievo saranno organizzate presso la Scuola primaria di via Dubbi con uno specifico percorso, con un’entrata e un’uscita, in modo da mantenere la distanza tra le persone.

“Al momento del prelievo saranno consegnate anche tre mascherine chirurgiche a famiglia - sottolinea Schael - che la Asl ha deciso di fornire al fine di mettere in campo anche questa misura di protezione. Questo progetto ci permetterà di identificare le potenziali fonti di infezione ancora non rilevate e sollevare dall’incubo Covid-19 una popolazione duramente provata”.

“Sperimentiamo la cooperazione tra mondi della sanità contigui - aggiunge Nicola D’Alterio, Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico - che mettono insieme competenze e visione epidemiologica riferita a un modello ristretto, al fine di contribuire a comprendere meglio il fenomeno Covid-19 e le modalità di diffusione. Un’esperienza che si annuncia di grande interesse, per la salute dei cittadini di Caldari e per gli elementi che emergeranno a fini di ricerca”.

 

 

 

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